Tutto può cambiare

Ho avuto modo di leggere in anteprima il libro Tutto può cambiare di Jonathan Tropper, un romanzo Garzanti uscito nelle librerie da alcuni giorni (18 settembre ndr). Zach è un giovane trentaduenne newyorkese che vive in un lussuoso appartemento di Manhattan con l’amico Jed e la fidanzata Hope. Non apprezza molto il suo lavoro da “specialista dell’outsourcing” alla Spandler Corporation, ma in fondo non si lamenta di come trascorre le proprie giornate. E’ all’oscuro del fatto che ben presto tre situazioni lo rimpiranno di interrogativi e faranno barcollare quelle che credeva essere le proprie certezze.
In primo luogo, nonostante l’imminente matrimonio, pensa con sempre maggiore insistenza a Tamara, la giovane moglie (e madre di Sophie) di Rael, l’amico di lunga data scomparso prematuramente a seguito di un incidente stradale. Il secondo motivo che alimenta le proeccupazioni di Zach è che una mattina, alzatosi per andare in bagno, osserva con orrore una goccia di sangue nella propria urina: ciò lo terrorizza e lo rende improvvisamente vulnerabile e pessimista. Infine, una visita inaspettata turberà ancor di più lo stato d’animo del ragazzo: il padre, dopo anni di latitanza da Zach e dai suoi fratelli, rispunta dal nulla portando con sé ricordi e rancore maldestramente sopito.
Il libro di Jonathan Tropper – una delle ultime rivelazioni della letteratura americana – è una ironica e coinvolgente riflessione su un uomo che, pianificata con dovizia i particolari la propria vita, vede scombussolati i suoi piani da una serie di eventi che lo portano a mettere in discussione sé stesso e tutto ciò in cui crede.

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