La videoarte firmata Pipilotti Rist

pippermintaSono da poco tornato al lavoro ma le vacanze da poco trascorse già sembrano lontane anni luce. Tra i ricordi più vivi di uno dei miei viaggi on holiday c’è sicuramente quello relativo alla piacevole giornata trascorsa tra le mura del Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou che, tra le molte opere proproste, mi ha permesso di conoscere anche Pipilotti Rist, celebre videoartista svizzera di fama internazionale che – ho scoperto quasi per caso – proprio questi giorni presenta come regista alla Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione “Orizzonti”, la sua opera prima, “Pepperminta“.
L’installazione audio-video, intitolata A la belle étoile, è una sorta di viaggio senza sosta tra diversi universi ricchi di colore e luci, nei quali interno ed esterno si fondono sino a sparire (difficilissimo raccontare con parole l’esperienza vivisa!). Tra l’altro, cercando nella Rete, ho trovato anche la sua bellissima galleria di scatti variopinti, capici di rilassarmi e di appagare la mia vista come pochi altri. La speranza è quella di poter ammirare presto anche in Italia le opere di questa artista che ha saputo stupirmi con la semplicità e la leggerezza delle sue visioni.

Head to Head – Political Portraits

political_portraitsNon nutro molto interesse per la politica, soprattutto per quella nostrana. Dopo aver analizzato e confrontato per un esame universitario gli speech delle campagne elettorali di Clinton e di Blair, ho però scoperto di avere una certa curiosità nei confronti del modo di comunicare le idee e i valori – al di là dell’essere o meno d’accordo sui contenuti dei messaggi politici – dei rappresentanti politici esteri che, almeno ai miei occhi di spettatore non direttamente interessato, paiono meno vittime dello sterile botta e risposta nazionale. L’oggetto del mio interesse si era però sempre limitato al linguaggio verbale, avevo inconsapevolmente lasciato da parte la comunicazione tramite immagini, componente oggi più che mai importante. Una mostra che ho recentemente avuto modo di visitare al Museo del Design di Zurigo – dal titolo Head to Head, Political Portraits – mi ha permesso di approfondire alcune delle tecniche in uso mediante le quale interagire con l’elettorato e trasmettere, attraverso delle locandine, dei messaggi circa la propria visione politica. Un interessantissimo viaggio tra le differenti strategie utilizzate per presentare sé stessi, per tentare di innalzare il proprio prestigio tra il pubblico o per denigrare l’avversario. Sezione di Berlusconi a parte – sin già troppo nota – la mostra si è rivelata un percorso tra alcune delle più noti esponenti del mondo politico, da Hitler a Obama, davvero ben fatto. Due in particolare le figure che hanno attirato la mia attenzione per quell’aspetto entertainment (grazie alle quali la politica si fonde con lo spettacolo e il gossip), del loro modo di porsi nei confronti dei cittadini: Yulia Tymoshenko e Arnold Schwarzenegger, due personaggi in grado – nel bene o nel male non risulta questo per il sottoscritto il nocciolo della questione – di presentare una personale quanto originale immagine del proprio essere e del proprio modo di intendere la funzione pubblica.