Con orgoglio e gratitudine oggi spendo due parole per l’opera prima di un mio amico che gentilmente mi ha inviato il suo testo d’esordio poco prima dell’estate. Si tratta di Vita e morte di F. di Fabio I. M. Poppi ed è una sorta di diario tramite il quale protagonista del libro – edito da Boopen – le sue tribolazioni interiori associate al compito che lo vede pedina nello scacchiere del destino di vite altrui.
Un po’ E. A. Poe un po’ Anna Rice, il libro racconta di un uomo travolto da un destino più grande di lui che lo rende strumento e arbitro delle esistenze di alcune avvententi ragazze. Tra paure, angosce e visioni, per sconffiggere l’apatia quotidiana, F. si erge paladino contro il dolore salvo poi cadere esso stesso vittima dei propri obblighi, prigioniero di fatalità, bellezza e sentimenti che, nell’estasi della sua nuova vita come XIX, aveva forse creduto di sconfiggere.
Particolare il rapporto tra lettore e protagonista-narratore, fatto di interrogativi e giudizi sintomi di una mente offuscata dalla propria lucida pazzia e al contempo bisognosa di continue conferme su ciò che è realtà e ciò che invece è immaginazione.
A trovare il pelo nell’uovo si potrebbe forse dire che testo avrebbe necessitato di una più attenta analisi della bozza prima della stampa (qua e là ogni tanto, qualche refuso è scappato), ma è pur sempre un esordio, quindi non mi resta che dire: “in bocca al lupo!” nell’attesa di poter leggere altre fatiche letterarie by Poppi.
[update: a partire dall’estate del 2011 il gruppo Boopen è entrato nel network Photocity dando vita a Photocity Edizioni]