Mamma mia che musical

Lo confesso: quando ho avuto in mano i biglietti per Mamma mia! il nuovo musical in questi giorni al Teatro Nazionale, ero spaventato. Mi preoccupava l’idea di assistere a uno dei musical più acclamati a livello internazionale – andato in scena in più di 200 città e già visto da 40 milioni di persone – con le musiche degli ABBA tradotte in italiano. Temevo insomma che sull’onda del successo dell’omonimo film con Meryl Streep, si proponesse nel nostro paese la brutta copia di una commedia che, nonostante non avessi mai visto, mi ha sempre destato, se non altro per la simpatia che provo per il gruppo svedese, una notevole curiosità.
Sono felice di dire invece che la serata a teatro non è invece stata così traumatica, anzi. Certo, le musiche degli ABBA in versione originale rimangono inarrivabili, ma devo riconoscere che l’adattamento italiano risulta tutto sommato gradevole (complimenti a Stefano D’orazio dei Pooh e Alice Mistroni).
Il musical, si sa, bandisce i tempi morti e, generalmente, trascina lo spettatore con canti e balli: merito al cast tutto italiano che ha reso bene la storia facendo divertire me e il pubblico con coreografie sempre molto ben studiate. La storia vede come protagoniste Donna e Sophie, madre e figlia. Alla vigilia del matrimonio, la giovane Sophie, non conoscendo il padre, prepara, ad insaputa della madre, una sorta di “carrambata” invitando tre dei suoi amori giovanili nel tentativo di capire se tra loro si possa nascondere il genitore che da una vita spera di conoscere. E così il matrimonio si trasforma in una sorta di rimpatriata scandita dal tempo che inesorabilmente passa, dall’amore – passato e presente – e della nostalgia.
Una serata particolare, leggera, allegra e coinvolgente (alla fine non si può non applaudire e lasciarsi trascinare dalle note di Dancing Queen), un sentito ringraziamento a Glamour per avermi dato la possibilità di assistere in anteprima allo spettacolo.

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