In occasione della Festa del Cinema di Roma ho potuto vedere in anteprima, pochi giorni prima dell’uscita nelle sale italiane (nella triplice versione in tedesco con sottotitoli in inglese con sottosottotitoli in italiano) il film Der Baader Meinhof komplex (La banda Baader Meinhof). La pellicola racconta la storia della nascita della RAF, un gruppo terroristico che a cavallo degli anni Settanta con le sue azioni scovolse la Germania Occidentale (sempre sul medesimo oggetto, quasi in contemporanea, è stato presentato anche il film Schattenwelt). Il regista Uli Edel narra le vicende di un gruppo di uomini e donne impegnati nel sensibilizzare, con i loro atti, l’opinione pubblica contro il neocolonialismo consumista made in Usa. Lo fa tramite un film che, anche in virtù della durata, risulta tutt’altro che leggero. Tuttavia, forse per evitare di prendere una posizione netta e dar luogo a polemiche, la sceneggiatura pecca un po’ nell’analisi della psiche dei vari componenti del gruppo: molta azione e tensione ma poco spazio ai conflitti interni a ognuno dei protagonisti che forse avrebbero permesso di capire più nel dettaglio da cosa nascesse il disprezzo e risentimento nei confronti dei militanti verso una società nella quale non si riconoscevano. D’altra parte, l’obiettivo di raccontare tutti i fatti accaduti nel decennio di attività della RAF risulta compito improbo e, in ultima analisi, alcune parti sembrano a mio giudizio “romanzate”, troppo lontane dall’ideale di guerriglia urbana e di azione di liberazione che invece immaginavo prima di entrare in sala. La parte che mi ha affascinato di più è stata quella relativa al rapporto tra i fondatori della RAF in regime di isolamento e le generazioni che a loro si ispiravano mettendo in atto una lotta terroristica ugualmenente provocatoria ma, almento da quanto emerge dal film, assai diversa nelle modalità di azione. Una pellicola coraggiosa che però non è riuscita ad entrare nella classifica dei miei film preferiti forse anche in virtù del fatto che la storia, nonostante i possibili parallelismi con le Brigate Rosse, mi è apparsa un lontata, incapace di coinvolgermi appieno.