Il 2013 che sta per finire è stato un anno di notevoli cambiamenti e di nuove sfide da affrontare. Dal punto di vista lavorativo, ad esempio, dallo scorso aprile, sono passato dal lavorare (semplifichiamo) in una web agency al collaborare in pianta stabile direttamente con un’azienda. Se è vero che continuo ad occuparmi di comunicazione e marketing su web e social media, non posso certo liquidare come “banale” la mia nuova mansione e le relative modifiche al modo di pormi nei confronti della Rete che da qualche mese sto sperimentando. Il “salto” da agenzia ad azienda, almeno per il sottoscritto, ha comportato una notevole modifica della prospettiva e dell’approccio all’online. Una della differenze più evidenti è stata il passaggio da una realtà che offre servizi a una che invece è chiamata a valutare i partner esistenti e ad individuarne di nuovi per progetti specifici.
Calarsi nel nuovo ruolo, dall’altra parte della scrivania, non è stato immediato.
Per anni la mia visione del web è stata, diciamo così, limitata a un solo emisfero, mancava una visione di insieme che potesse in qualche modo rendere più chiaro il panorama nel suo complesso. Venivo interpellato per rispondere ad esigenze ben precise (diffondere un video piuttosto che creare passaparola attorno a un prodotto o un’iniziativa) ma non potevo approfondire le valutazioni che avevano portato alla scelta di utilizzare gli strumenti messi a disposizione e, soprattutto, non avevo modo di misurare l’efficacia in termini di ritorno di una determinata “campagna” andando al di là dei parametri che si è soliti utilizzare online per valutare le performance nel breve periodo.
Questo preambolo spiega forse il motivo per cui, quando mi è capitato sotto mano Stop agli incantatori del web di Elena Schiaffino, il libro abbia subito attirato la mia curiosità. Il testo è una guida pratica per aiutare chiunque sia alla ricerca di professionalità in grado di supportare la propria presenza in Rete. Partendo dalla definizione di web agency e digital company, il saggio offre utili consigli per scegliere con oculatezza il fornitore web più idoneo alle proprie necessità e ai propri obiettivi, mettendo in guardia dai tranelli da evitare.
Nonostante il testo sia del dicembre 2012, risulta ancora un più che valido punto di partenza per essere più consapevoli di ciò che si è chiamati ad affrontare e, quindi, per vagliare al meglio le diverse opzioni.
Come ricorda l’autrice, infatti, se è vero che ormai è (quasi) impensabile non essere online, è altrettanto vero che ormai l’epoca pionieristica del web è terminata e, di conseguenza, oggi esistono molti più strumenti per valutare i potenziali partner e scegliere – come recita il sottotitolo del libro – “i professionisti giusti per un progetto digital di successo”.
Sono convinto che ci sia ancora molto da fare nell’ambito della educazione/formazione al “mezzo Internet”, soprattutto lato cliente. Un libro semplice e chiaro (curato anche dal punto di vista grafico) come quello della Schiaffino, di certo contribuisce a rendere il web più credibile.