Io? Buzz Marketing

Trovo davvero complicato spiegare agli altri la mia attuale occupazione lavorativa. Nonostante infatti il numero degli utenti web sia in continuo e costante aumento, non per tutti Internet è un media da utilizzo quotidiano. Se poi inizio a tediare il mio sfortunato interlocutore con espressioni quali tryadvertising e word-of-mouth, allora la speranza di essere compreso si riduce ancor più drasticamente. E mentre vedo l’espressione confusa della persona che mi è di fronte, semplifico tutto e dico: lavoro in un’agenzia di comunicazione della Rete. Mamma che fatica! Per carità, sono conscio del fatto che il mio sia uno di quei lavori di “frontiera”, di cui sono una nicchia di persone può immediatamente capire scopo ed efficacia. Ma in fondo, alla base del mio lavoro c’è il classico passaparola tra individui, un’usanza antica quasi quanto l’uomo. Il nuovo numero di 7th Floor (disponibile anche in versione pdf) presenta, a pagina 9, un mio breve articolo che forse può aiutare a scoprire l’arcano che si nasconde dietro l’attività che la quale ogni giorno mi confronto al lavoro (pezzo ripreso in parte anche dal numero di giugno di AdV). Buona lettura!

LOL, Skype Laughter Chain

Skype Laughter ChainUn amico (non che collega di lavoro) mi ha segnalato una viral application per Skype. Si chiama Skype Laughter Chain e, in estrema sintesi, permette di registrare il volto degli utenti che si collegano al sito e che, guardando video divertenti, si sbellicano dalle risate (almeno potenzialmente) di fronte allo schermo del loro computer dotato di webcam. La cosa singolare è che la registrazione non rimane “isolata” ma entra a far parte di una catena di risate in pieno stile web 2.0, generata e condivisa da molti utenti. Il sito è davvero carino è presenta anche una piccola sezione (learn about laughter) che riporta alcuni aneddoti sulla risata. Complimenti!

Il “mondo arcobaleno” e la sua complessità

Visual ComplexityLa rappresentazione grafica di realtà molto complesse mi affascina da sempre. Ecco spiegato il motivo per cui spesso visito VisualComplexity, uno spazio che raccoglie le visualizzazioni di complessi network. Il progetto nasce per confrontare tra loro diverse modalità attraverso le quali studiosi e ricercatori di diversi campi – dalla biologia al web – tentano di trasferire in un’immagine la complessità che sottende alcuni network. Così, ad esempio, visitando la sezione dedicata ad internet è possibile immergersi in quella galassia sterminata di link rappresentata in maniera più che suggestiva dall’Opte Project. Davvero singolare anche Listen History che visualizza le statistiche relative a Last.fm (da notare la presenza di “spessore” degli Smashing Pumpkins). Davvero carina poi anche Dreamsline della sezione Art. Bel sito, complimenti davvero e lunga vita al progetto!