Spore, un videogioco da urlo!

Spore CreatureEro al lavoro quando ho letto la notizia e, vista l’attesa, non ho saputo resistere. Appena avuto conferma del fatto che Maxis (uno studio Electronic Arts) aveva reso dispobile il download dell’anteprima dell’atteso videogame Spore, in barba a impegni vari, mi sono precipitato a scaricare la versione base di Creature Creator per Mac. E così, dopo aver installato la demo mi sono tuffato nel mondo virtuale firmato Will Wright, quel geniaccio già padre di Sim City e The Sims. Mi sono riscoperto bambino, fantastico. Nonostante la versione di prova includa solo il 25% degli elementi per la creazione delle creature, il momento della personalizzazione del “tuo” esserino è assolutamente divertente e ti carica di curiosità per capire se poi potrebbe “funzionare”, potrebbe sopravvivere al di là della sfera di cristallo che lo protegge mentre viene alla luce. Sembrerà strano ma quando, una volta realizzata la creatura, si clicca su uno dei tasti richiamo, salta saltello o estasi quasi ci si commuove dalla tenerezza di ciò a cui si è donata la vita, anche se solo virtuale. Ecco un’immagine del “mio” Flycorn che corro a catalogare su Sporepedia, il database online che raccoglie le creature dei giocatori di tutto il mondo. Do the evolution come cantano i Pearl Jam.

We Heart It

Navigando nel mare magnum del web mi sono imbattuto quasi per caso in WeHeartIt, un social bookmarking tool per immagini e video. Il concetto alla base dello spazio, al di là del nome, è molto semplice: tra blog e siti ti capita di vedere delle belle immagini (e/o video) che vuoi condividere in pieno stile web 2.0? Allora iscriviti alla community, segnala ciò che ti piace (drag & drop) e misurati con i gusti degli altri utenti, cerca tra le tag le immagini e commenta. Due ad oggi i limiti ad un’idea davvero carina: la velocità di caricamento delle pagine e la mancanza di supporto da parte di Internet Explorer dei segnalibri che permettono di importare con semplicità le immagini (si sta lavorando a un plugin). Non resta che scorrere tra le varie immagini e cliccare sul bottone “I heart it too”.

Footbo, il social network del calcio

Footbo HomepageIn sintonia con l’attuale clima di euforia e trasporto per gli europei in corso in Svizzera e Austria (un po’ meno per il gioco dell’Italia, sob…), segnalo Footbo.com il primo social network pensato per gli amanti del calcio, una piattaforma – per ora in versione beta – che permette di entrare a far parte di una grande community di fan del gioco del pallone. Una volta registrati infatti si può interagire con appassionati di tutto il mondo, leggere le ultime notizie e gli ultimi risultati, condividere le proprie emozioni e i propri file multimediali con tutti gli altri utenti della community e contribuire alla stesura dei profili dei calciatori e dei vari team proprio come in Wikipedia. Insomma Footbo è il calcio stile web 2.0.

p.s.=mi voglio sbilanciare: finale europeo, spagna-germania 3-2

Prova su pista Koleos

renault_koleos_1Nonostante i proclami e la sempre maggiore attenzione verso il mondo dei social network, non capita tutti i giorni che un brand decida di interfacciarsi direttamente con alcuni blogger per organizzare una prova su pista, per sentire a caldo i loro pareri, per raccogliere i loro feedback, per rispondere alle loro curiosità.
E invece, ho avuto l’onore e il piacere di poter raccontare della bella esperienza dello scorso sabato che mi ha visto protagonista – nella triplice veste di buzzagent, blogger e fotografo ufficiale – in compagnia di altri blogger con il quale ho avuto modo di saggiare Koleos, il crossover Renault, alle prese con il circuito off-road degli amici di DRIVE 4X4 (a Montecompatri, in provincia di Roma). renault_koleos_2L’auto, a detta anche dello staff della pista, il tra twist, dossi, salite, discese, passaggi in laterale, denti di roccia, sabbia, fango e pietraia si è comportato più che egregiamente. Koleos (la Renault ha voluto precisare che si tratta di un crossover non di un suv che in effetti ultimamente sta assumendo una accezione non proprio positiva) è un veicolo sviluppato con l’obiettivo di garantire semplicità di utilizzo, comfort e reali capacità fuoristradistiche.
Il design, non proprio da colpo di fulmine, si inizia a gustare con lo scorrere dei minuti: l’intento, non certo semplice, è quello di coniugare codici estetici di una 4×4 e il dinamismo delle berline.
Appena salito ti accorgi di come Koleos sia una macchina estremamente pratica: il ribaltamento dei sedili posteriori, la capacità di carico del vano bagagli e i numerosi vani portaoggetti rendono l’auto valida in città (anche se 4.52 metri di lunghezza non sono pochi) come fuori dal centro urbano.
renault_koleos_3Altri dettagli che non possono non essere apprezzati dagli appassionati sono il sistema di assistenza per le salite in partenza e di controllo della velocità in discesa, il sottoscocca adattato ad un uso di fuoristrada (206 mm dal suolo, con angoli di attacco e uscito rispettivamente di 27° e 31°) e il dispositivo (sviluppato da Nissan) nuovo X-Trail.
Ma non voglio dilungarmi con osservazioni troppo tecniche: il giudizio finale è positivo in virtù del fatto che l’auto anche in strada si è dimostrata facile da guidare e assolutamente silenziosa, capace di vincere le mie iniziali perplessità dovuto alle “prima” in questo segmento della casa francese.
Un sentito ringraziamento anche ai responsabili Renault, molto disponibili e cordiali.

Welcome to my world

Benvenuti nel mio nuovo blog, l’appendice Umbazar di spaces.live.com è forse diventata – almeno così mi è stato fatto notare – troppo limitata/limitante e troppo teenager, insomma un po’ obsoleta.
E così eccomi a sperimentare altri territori con intatta però la voglia di far diventare questo (ancora potenziale) insieme di post un non-luogo di condivisione (in pieno stile web 2.0) di tutto ciò che, nel bene o nel male, mi sento quasi in dovere di raccontare agli altri. D’altra parte, essendo ormai diventato uno dei paladini del buzz (marketing) avrei forse potuto rinunciare a realizzare delle pagine in cui riverso le emozioni di ciò che leggo, sento, vedo, vivo? Ammetto che l’idea del “diario digitale” non sia proprio originalissima ma per me scrivere è terapeutico. L’auspicio è che questa sia un’isoletta felice lontana dallo stress lavorativo e dal viavai quotidiano dove potersi rilassare – e magari al contempo riflettere – almeno per qualche minuto.
Buona lettura!