L’opera struggente di un formidabile genio è un libro leggero e la cui lettura scorre veloce. E’ una sorta di diario autobiografico dell’autore – Dave Eggers – giovane investito, nel giro di pochi mesi, da un destino che lo proeitta in una nuova città, con la responsabilità di dover crescere il fratellino Toph e con il sogno di “Might” una rivista fondata con degli amici che punta a dare voce a una generazione.
Il libro gioca costantemente tra l’ironico e il tragico proponendo la figura di un ventenne come campione dei ragazzi di oggi cresciuti tra MTv e consolle, cibi pronti e ambizioni di successo.
Le parti più divertenti sono quelle legate alla strategia educativa adottata da Dave nei confronti del fratellino che con lui vive: è combattuto tra la propria indole indipendente e l’impostazione severa datagli a suo tempo dai genitori, perennemente alla ricerca di un compromesso per non apparire – agli occhi di chi non conoscendo la storia della sua famiglia lo scambia per il padre di Toph – troppo severo ma nemmeno troppo “hippy”.
I tentativi – sgangherati – di essere una figura modello e le paure che ogni volta in cui non può occuparsi direttamente del fratello scatenano contemporaneamente ilarità e tenerezza.
Forse l’unica pecca è quella della mancanza di una trama ben precisa: proprio come un diario le pagine del libro non hanno un filo conduttore ben dettagliato: incontri, viaggi, pensieri, avvenimenti si susseguono quasi completamente in ordine sparso dando (quasi) l’idea di un disegno per nulla definitivo nel quale i vari personaggi si muovono in costante evoluzione e con attori non protagonisti che entrano e escono continuamente dalla scena senza dover necessariamente contare qualcosa nello sviluppo del racconto. L’aspetto legato alla “genio” richiamato dal titolo, a mio modo di vedere, è forse una sorta di iperbole che sottolinea come in realtà il sopravvivere alla quotidiana “normalità” sia impresa tutt’altro che scontata e banale, soprattutto quando la vita, come nel caso di Dave, sembra accanirsi mettendoci di continuo alla prova.
p.s.= ho scoperto che nel 2008 Dave Eggers ha collaborato con il regista Spike Jonze alla stesura della sceneggiatura del film Nel paese delle creature selvagge