Timeline dentro e fuori Facebook

La Timeline è considerata da molti tra gli addetti ai lavori una delle più salienti novità sinora realizzate (e pubblicamente diffuse) dal colosso Facebook. Il nostro nuovo diario ha rivoluzionato il profilo di milioni di utenti generando commenti entusiastici e feroci critiche. Ma da dove nasce l’idea della timeline? Uno dei primi esperimenti commercialmente diffusi risale al 2004 quando Nokia lanciò il progetto Lifeblog, una sorta di diario multimediale (con relativo strumento di gestione dei contenuti per PC) in grado di raccogliere foto, video, suoni, sms e mms creati attraverso il cellulare organizzandoli in base a informazioni quali ora, luogo, tag, descrizione e rendendo i vari contenuti ricercabili. Grazie all’applicazione per computer l’utente poteva inviare a servizi quali LifeLogger, TypePad, LiveJournal e Flickr i propri contenuti.

Il passo successivo, alcuni anni dopo, viene sintetizzato in maniera impeccabile da Paul Buccheit, uno dei fondatori di FriendFeed il servizio poi acquisito da Facebook nel 2009: “FriendFeed is trying to go beyond simply aggregating to actually creating a pleasant social experience around the content.” Credo sia proprio questa la chiave di lettura della timeline: superare il concetto del semplice “hub di status” per proporre i contenuti degli utenti in una veste più social e più facilmente consultabile. Ecco allora la copertina per personalizzare al meglio il nostro spazio, la possibilità di mettere in evidenza i post più popolari, le foto di avvenimenti importanti, le applicazioni più utilizzate.

Ma forse non tutti sanno che il concetto di timeline è stato sviluppato non solo da Facebook e dalla Nokia. Due delle più note alternative all’ultima novità del social network firmato Zuckerberg sono Memolane e Timekiwi.

La prima è una start-up che punta ad essere a superare Facebook in virtù della possibilità di organizzare in una semplice ed elegante timeline non solo post ma molteplici servizi che vanno da Twitter a SoundCloud, da Tripit a Picasa. Il bordo orizzontale in basso della pagina diventa una sorta di righello temporale che si può scorrere visualizzando i vari contenuti organizzati – sviluppo verticale a cascata – per giorno per giorno.

La seconda è invece balzata ultimamente agli onori della cronaca per essere stata acquisita da Overblog (la piattaforma europea più diffusa per aprire blog gratuitamente) e offre la possibilità di creare con semplicità ed immediatezza (non serve registrarsi, basta accedere con il proprio profilo Twitter o Facebook) una timeline intuitiva capace di raccogliere in un unico spazio i più noti social network. Lo sviluppo dello strumento in ottica blog mi pare di notevole interesse, non ci resta che attendere per scoprire quali ulteriori novità proporrà lo sviluppo nell’organizzazione dei nostri contenuti multimediali online secondo l’asse temporale.

The big escape by Nokia

cuoco_di_gessoNel canale YouTube di Nokia Italia da alcuni giorni è comparso un nuovo breve filmato che, pare, sia un assaggio di un advergame legato al servizio Ovi Maps 3.0. Si tratta di The big escape, una nuova iniziativa grazie alla quale scappare – almeno virtualmente – dai luoghi comuni. Potevo esimermi dal partecipare? Certo che no. Perchè in fondo, benché quanto mi appresto a raccontare sia stato per certi versi traumatico, oggi ricordarlo è anche divertente. Il luogo comune dal quale vorrei fuggire è sintetizzabile nello slogan: “Italiano è sempre buono. Anche all’estero” che ben rende l’idea di ciò che per alcuni giorni sia stato il mio incubo, il martellante pensiero capace di levarmi l’appetito.
Ero in Inghilterra, in una sorta di college per ragazzi stranieri, stavo tentando di rendere meno imbarazzante il mio inglese. Fortunatamente di connazionali non vi era presenza e anzi orami ero diventato, diciamo così, “amico del mondo”, nel senso che avevo stretto amicizia con una ragazzi di ogni etnia e provenienza, dalla Spagna alla Repubblica Ceca, dalla Germania alla Corea. Sono molto delicato per ciò che concerne il cibo ma mi ero ripromesso di accettare il confronto con le altre culture presenti nella scuola: a turno, uno di noi ragazzi sceglieva un locale e tutti insieme andavamo a provare le pietanze offerte come fossimo fini critici culinari. Spesso, per non sfigurare nei confronti degli altri, sceglievamo locali vicini alla loro cultura. Una delle prime volte, forse per dimostrami l’affetto e la stima nei miei confronti (così mi piace pensare), i ragazzi quasi in coro mi proposero un ristorante/pizzeria chiamato “Made in Italy”. Sin dall’ingresso il locale, nonostante il nome, non mi parve traspirasse italianità, ma ascoltando in sottofondo la musica di Vasco e vedendo l’entusiasmo dei miei amici, un po’ mi tranquillizzai. Una volta arrivato il menu però i dubbi svanirono: la cosa più vicina a un piatto nostrano che la lista offriva era una margherita con ananas a pezzi (adorata, tra l’altro, dei miei compagni asiatici). Sorrisi a denti stretti. Alla fine, quando tutti insieme, ci avvicinammo per pagare alla cassa, l’occhio mi cadde sui “cartoni” per le pizze da asporto: nella parte superiore, sotto il nome, c’era una sagoma della penisola italiana. Ma solo della penisola, senza isole.the_big_escape
Uscii ferito nell’orgoglio patriottico e mi ripromisi di evitare quanto più possibile i ristoranti (pseudo)italiani all’estero. Avrei voluto scappare come il protagonista del minitrailer ma vendendo i mei compagni tutto sommato appagati (certo, per chi non è abituato alla nostra cucina, probabilmente anche un piatto di pasta scotta con del ketchup può sembrare una pietanza succulenta) affogai in una buona (e sana) pinta di birra la mia delusione.

Nokia N96, il web ora fatto a mano

Nokia N96Finalmente, dopo tanto leggere nei forum, ho potuto toccare con mano quello che più che un cellulare sembrava un miraggio: il nuovo Nokia N96. Le caratteristiche che mi sono subito saltate all’occhio – e che differenziano il cellulare dagli altri Nokia – sono da una parte la memoria che parte da 16 GB e con una miniSD card da 8GB può arrivare a 24 GB già subito al momento dell’acquisto, dall’altra la possibilità di ricezione della TV digitale (grazie al ricevitore DVB-H integrato) e di registrazione dei programmi sulla memoria interna. Caratteristiche non certo secondarie in virtù del fatto che il cellulare sta sempre più diventando non solo un mezzo con il quale chiamare e ricevere sms, ma una vera e propria postazione multimediale. In questo senso, inoltre, gli autoparlanti integrati con tencologia stereo 3D, la possibilità di navigare, cercare e acquistare online attraverso il Nokia Music Store le proprie canzoni preferite, l’A-GPS integrato con il quale consultare Nokia Maps con i dettagli urbani e le guide (con modalità per la navigazione automobilistica) e la fotocamera da 5 megapixel con ottica Carl Zeiss, fanno dell’N96 un cellulare per così dire “a tutto tondo”, capace di assecondare le esigenze di chi desidera un mini-computer tascabile. Come recita lo slogan che campeggia ovunque si comunichi l’uscita del cellulare, il web (fatto a mano) per N96 è come il cacio sui maccheroni: gli utenti con l’ultimo nato in casa Nokia possono caricare e scaricare contenuti dalla e sulla Rete grazie all’innovazione che consente di fruire ed effettuare l’upload di video. E’ stato anche rinnovato OVI Share il portale di condivisione di contenuti come accesso unico a tutti i servizi integrati Nokia (Nokia Music Store, N-Gage, Nokia Video Center, Nokia Maps, Photo Imaging). Per quanto riguarda i dati sul processore forse è un po’ prestino per valutare la “potenza” del cellulare, con i prossimi aggiornamenti al firmware dovrebbero essere più chiare le reali potenzialità circa la velocità del telefonino e del suo chip video dedicato. Altro tema delicato è quello relativo alla batteria anche se fonti ufficiali Nokia mi hanno rassicurato dicendomi che N96 è dotato di una serie avanzata di sistemi di gestione che permettono di diminuire i consumi energetici. Sulla qualità dell’oggetto non discuto, il prezzo invece mi richiede qualche riflessione in più.

p.s.=esiste anche un Nokia N96 Bruce Lee edition (ecco il video di uno spot che sta spopolando nel web) contiene accessori esclusivi e ha il pannello posteriore sul quale sono disegnate le arti marziali di Bruce Lee. All’interno della confezione ci sono un pupazzo, un cinturino con il nome di Bruce Lee e un portachiavi a forma di nunjaku. Nel software inoltre sono precaricati alcuni contenuti sempre a lui dedicati.