Kontroversen: a Vienna tra fotografia, etica e giustizia

In uno dei miei ultimi viaggi ho potuto scoprire un angolo di Vienna – nella parte a sud rispetto al centro città – nel quale si trova un complesso di case costruite dall’architetto Friedensreich Hundertwasser che mi ha in qualche modo riportato alla mente, almeno dall’esterno,  le stupende abitazioni realizzate da Gaudì a Barcellona.
Una di queste è oggi un museo – il Kunst Haus Wien – con un graziosissimo ristorantino all’aperto in piccolo giardino nel quale consumare, nel pieno relax, specialità viennesi.
Sino al 20 giugno 2010, per chi si trovasse a passare dalle parti di Radetzkyplatz, consiglio vivamente la mostra Controversies – The Law, Ethics and Photograhpy, un intenso percorso fotografico attraverso 90 scatti grazie ai quali lasciarsi trosportare dall’intensità di alcune delle opere di fotografi quali, solo per citarne alcuni, Man Ray, Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Oliviero Toscani e Robert Mapplethorpe.
Nel silenzio delle sale si può contemplare la natura controversa di alcune immagini e toccare con mano il labile confine tra libertà individuale, manipolazione, censura.
Le immagini fotografiche sin dal loro “esordio” hanno scatenato – e ancora scatenano – accesi dibattiti perchè alle volte solleticano le sensibili corde della moralità.
Lungi dal voler imporre dei limiti alla libertà di espressione, la mostra però solleva degli interrogativi stimolando delle risposte non sempre così semplici da dare: fino a dove si possono spingere i pubblicitari nelle loro provocazioni? Sino a che punto un fotogiornalista può documentare la sofferenza rimanendo una sorta di spettatore invisibile? Come si può preservare il rispetto e la dignità della persona immortalata? Esistono dei “parametri” in base ai quali stabilire lo status artistico di un fotografo?

Una rassegna davvero bella, consigliatissima a tutti, che mi ha fatto apprezzare una volta di più il fascino delle immagini fisse, il loro potere, la loro audacia, la perfetta sintesi che rappresentano.