Havaianas reinventa le espadrillas, parte 1

Sono sempre stato un fan delle calzature senza lacci, soprattutto d’estate. Ecco perché, con l’avvicinarsi della bella stagione non vedo l’ora di tornare a calzare quelle che nel mio immaginario sono le scarpe(tte) per eccellenza dell’estate: le espadrillas. Le ho sempre adorate: colorate, semplici, leggere, molto anni ’80, pare che i mocassini in tela dalla suola a corda siano di origine antichissima, tanto amate da essere tra le primissime richieste che sin dal 1800 degli emigrati stabilitisi in America Latina facevano pervenire ai loro cari ancora nel Vecchio Continente.

Per il lancio della nuova collezione, Havaianas – brand noto al pubblico per infradito e espadrillas – ha organizzato una serie di eventi in giro per l’Europa con lo scopo di dimostrare quanto questo tipo di calzature si adattino a qualunque situazione e come, indossandole, in qualche modo possa essere estate tutto l’anno.

Oneri e onori per il sottoscritto che è stato invitato (per le mie performance precedenti?) all’appuntamento di Havainas di Milano: mi sono subito attivato nei canali social per reclutare volenterosi/e che mi accompagnassero alla sessione fotografica che si terrà nella splendida cornice di Parco Sempione nella tarda mattina del prossimo venerdì 9 marzo. Ringrazio sin da ora le ragazze (Elesole e Margotta) che hanno deciso di assecondarmi, ora torno a pensare all’outfit “folle” che dovrò scegliere per la giornata e all’oggetto rappresentativo della mia personalità. Stay tuned!

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Tommy Hilfiger: in preppy we trust

Lo scorso lunedì ho avuto il piacere di partecipare all’evento Find your Preppy Pin with Tommy Hilfiger TH 1090/S, serata nella quale sono stati presentati i nuovi occhiali unisex, geometrici, di “tendenza Eighties”, realizzati per la griffe da Safilo.

La particolarità degli occhiali – oltre la leggerezza e la struttura su aste iniettate senza anima metallica che se scaldate si possono piegare per farle aderire meglio alle nostre forme – sono appunto delle pin, una sorta di spillette magnetiche che, posizionate sul simbolino Tommy nell’asticella vicino alle lenti, consentono di rendere personalizzare l’occhiale. Quattro le varianti: il fenicottero rosa per uno stile glamour, lo stemma Hilfiger per stile sport-chic, i mini occhiali da sole per uno stile scanzonatamente ironico e il teschio (da subito la mia pin preferita) per uno stile rock anticonformista.

Ma esattamente cos’è lo stile preppy? Il termine (letteralmente: figlio di papà) nasce in America negli anni Cinquanta e viene associato ai giovani che frequentano i college privati. La cultura preppy nel corso degli anni è diventata sinonimo di uniformi, pantaloni e camicie a strisce, stemmi, motti latini, scherzi goliardici, Country Club e feste in piscina, un’identità che ancora oggi continua a ispirare la moda. Anche online.

Sì perché andando nella pagina facebook di Tommy Hilfiger e cliccando sull’applicazione The preppy point of view si possono indossare virtualmente gli occhiali grazie alla realtà aumentata. Come? Semplicissimo! Basta diventare fan del brand (mettendo like alla pagina), scaricare un plug-in, accendere la webcam, centrare il proprio volto e poi scegliere gli occhiali preferiti che appariranno sull’immagine riflessa sullo schermo (sarà poi possibile scattare una foto e condividerla con gli amici).

Bellissimi gli occhiali, originale lo stile preppy (sportivo, vintage ma comunque elegante) e molto simpatica l’applicazione facebook. Grazie Tommy!

Groupalia, tutto un altro coupon

Lo scorso 7 giugno ho avuto il piacere e l’onore di partecipare al primo compleanno di Groupalia, il sito web specializzato nella vendita – tramite coupon che consentono sconti anche del 90% – di servizi per tempo libero e shopping, fondata in Spagna il 4 maggio 2010 e che oggi solo in Italia può contare su oltre 2 milioni di clienti, 2.000 partner in 19 città italiane e circa 400.000 coupon erogati. Numeri davvero impressionanti (come quelli del fatturato, 100 milioni di euro solo nel nostro Paese) se consideriamo la scarsa diffusione dell’e-commerce in Italia.

La serata è inziata con una sorta di bilancio tracciato da Andrea Gualtieri – Country Manager Groupalia – che ha delineato la realtà nostrana della società raccontando alcuni casi di successo e annunciando in anteprima alcune succose novità: due nuove partnership con B4 Hotels e Samsung Italia (i nuovi Galaxy Tab 10.1 avranno preinstallata l’applicazione di Groupalia per Android); un nuovo pay-off, “tutta un’altra vita” che ho richiamato nel titolo del post; Groupalia Care, un servizio gratuito che permette di ricevere rimborsi per i coupon non utilizzati.

Finita la parte più “istituzionale”, la serata è entrata nel vivo. All’arrivo, infatti, ero stato “perquisito” da degli “agenti” che domandami se avessi con me il passaporto, a mia risposta negativa, mi avevano invitato a registrarmi e a ritirare un press kit davvero particolare. Oltre alla cartella stampa, infatti, la borsa conteneva un passaporto firmato United Nations of Groupalia e una “mazzetta” di soldi anch’essi firmati Groupalia.

In un’altra stanza erano infatti presenti diversi angoli che riassumevano i “mondi imperdibili” nei quali opera Groupalia e che, tramite un timbro a mo’ di visto e un pagamento con il cash Groupalia, consentivano di vivere diverse esperienze: dai viaggi nella Garfagnana – una ragazza presentava tutte le varie occasioni di villeggiatura della zona – ai sushi/drink molecolari della ristorazione, dal benessere con tanto di massaggio con olio di mandorla alla mano al divertimento con Kinect per concludere con la sezione prodotti nella quale verdersi realizzare un carinissimo bouquet.

Davvero una bella serata, organizzatissima (come ho scritto su twitter, con wifi grautita, hashtag dell’evento, schermo con presenza social) e, nonostante la pioggia che ha permesso di godere solo per alcuni minuti la spendida visuale dalla terrazza, assolutamente ben riuscita. Ancora auguri, complimenti e mille di questi compleanni!

Con Donna allo specchio, Tiziano torna a Milano

Lo scorso giovedì 9 dicembre ho avuto il piacere e l’onore di partecipare a un interessantissimo evento. L’occasione era quella della mostra – promossa da Eni Cultura e Comune di Milano – che consente di ammirare, nella sala Alessi di Palazzo Marino (sino al prossimo 6 gennaio), Donna allo specchio, una delle più belle tele firmate Tiziano. Il dipinto, datato 1515, arriva dal Louvre, museo nel quale la fanciulla rappresentata si trova accanto alla più nota “rivale”, in enigmatica bellezza, Gioconda.

Il quadro è circondato da un alone di mistero: non avendo informazioni circa commissioni e primi acquirenti, ed essendoci altre due copie del dipinto (una a Barcellona, una a Praga), l’opera è considerata solitamente un cosiddetto “quadro di genere”, lontana cioè dalla pittura religiosa, mitologica o storica. Altri considerano Donna allo specchio il ritratto di un’amante dell’artista o l’allegoria della Vanità. Dopo aver osservato con cura il quadro, nonostante non sia di certo un esperto, non mi sento di escludere del tutto l’ultima  ipotesi:  la ragazza, immersa nell’autocontemplazione sembra sospesa tra i due specchi: uno, quello convesso, tipicamente utilizzato dai “barbieri”, nel quale si intravede il riflesso di una finestra, e l’altro, rettangolare, nel quale la fanciulla osserva la propria acconciatura. Che rappresentino l’uno il passato e l’altro il futuro, il suo essere al contempo ragazza e promessa sposa? Difficile dirlo. Il particolare della mano sull’ampolla pare però suggerire il desiderio della fanciulla di restare immobile, di resistere, in qualche modo, al destino effimero della bellezza terrena.

Detto della mostra e di come sia un appuntamento da non perdere (a due passi dalla corso dello shopping e per giunta ad ingresso libero), molto belle sono anche le sue molteplici “diramazioni” online.

Donna allo specchio è infatti anche…

– un sito che ospita i contenuti della mostra, dalle ampie sezioni informative ai live streaming dei diversi eventi previsti durante l’esposizione;

– un’applicazione per iPhone/iPad che offre la possibilità di scattare una fotografia, “specchiarla” su diverse superfici
e poi di condividerla su Facebook;

– un minisite, Tiziano a Milano, attraverso il quale contribuire alla costruzione di una gallery che racconta una Milano… riflessa;

– una pagina e un’applicazione Facebook che consente di offrire il proprio volto al quadro di Tiziano;

– un profilo Twitter;

– un canale YouTube nel quale gustarsi altro materiale multimediale.

Non resta che immergersi appieno in ogni singola opportunità legata alla mostra-evento, buon divertimento!
mostra-evento, buon divertimento!

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Evento Sony United, il 3D che non ti aspetti

Il 16 settembre scorso ho avuto modo di partecipare all’evento Sony United, appuntamento riservato alla presentazione delle più succose novità del gruppo Sony.
Ques’anno gran parte dei lanci della casa giapponese saranno legati al mondo del 3D sul quale ormai quasi tutte le aziende legate alla sfera dell’entertainment sembrano aver puntato.
Ho così potuto ammirare – e, quando possibile, toccare con mano – i nuovi televisori Bravia, le fotocamere compatte con le quali realizzare foto (anche panoramiche) in 3D, il nuovo controller Playstation Move, gli occhialini per gustarsi appieno i titoli 3D stereoscopici e gli ebook Sony.
Due le cose che mi hanno colpito maggiormente. Da una parte sono rimasto assolutamente sconvolto da quella che all’apparenza sembrava una semplice foto sfocata ma che invece, una volta indossati gli occhialini, si è dimostrato essere uno scatto nel quale la tridimensionalità era resa perfettamente: si trattava della foto di una sorta di chiostro nella quale gli archi e tutti gli altri componenti architettoci, con gli occhiali 3D, davano all’immagine una profondità e un realismo incredibile.
La seconda novità che mi ha impressionato è la visione – in anteprima – del titolo di prossima uscita (si parla del gennaio 2011) Mondiali Fifa sudafrica 2010: anche in questo caso il blu-ray unito al 3D riesce a stupire per la sequenza di immagini – montate, con un lavorone, dalle riprese di 7 coppie di camere professionali Sony – nella quale tutto è talmente reale da spingere quasi ad allungare le mani per “toccare” quanto si vede. Nei movimenti veloci forse l’occhio ha bisogno di un po’ di tempo per abituarsi alla visione 3D, ma quando c’è qualcosa di pressochè statico – ad esempio quando Puyol alza la Coppa portato in trionfo dai compagni – tutto, compreso quello che di solito è il semplice “sfondo” degli spalti, sembra essere vivo, non una mera riproduzione visiva.
Anche guardando un altro filmato legato al mondo del mare – Oceani, ndr – ho potuto ammirare appieno la “potenza” del 3D: quando un branco di pesci o una anguilla ha puntato verso me spettatore, ho avuto la netta sensazione che qualcosa uscisse dallo schermo e si frapponesse tra me la tv.
La sezione “game” invece non mi ha riservato grandi soprese. Da possessore di Wii, Playstation Move non mi ha detto poi molto. E sinceramente, anche il gioco di tennis proposto in 3D – Virtual Tennis 4 – e lo sparatutto – Socom 4 se non ricordo male – giocato con il nuovo controller (si può davvero giocare “seriamente” uno sparattutto con il Move?!?) non mi hanno poi esaltato più di tanto. Diverso il discorso per la “demo” di Gran Turismo 5, in cui il 3D rende ancora più coinvolgente – ammesso che ce ne sia davvero il bisogno – il titolo (e la perenne fila per provare il simulatore non ha lasciato dubbi sulla bontà del connubio gt5+3D).
Un bell’appuntamento insomma, semplice quanto interessante. Per chiudere, un doveroso ringraziamento a Sony per avermi dato l’opportunità di partecipare all’iniziativa.

Fare gli auguri di Natale al GGD è più cool

Lo scorso venerdì ho avuto il piacere di poter essere presente al GGD Milano, l’appuntamento che, almeno per quanto mi riguarda, ha di fatto dato il via allo scambio di auguri per le prossime festività.
Dopo un piccolo equivoco – in zona Isola esistono infatti due locali chiamati Osteria dei Vecchi Sapori, uno in via Carlagnola e uno in via Del Verme – sono arrivato a destinazione e, accolto con un sorriso da Sharon ho potuto ritirare i miei gadget (tazzina, buoni Dada e Kodak e busta termica ricca di prodotti Bonduelle) e appropiarmi di due etichette adesive indicanti nome, cognome, abilità e interessi (da buon stakanov quale sono ho pensato solo in ottica “lavorativa” dimenticando di citare, ad esempio, cinema e letteratura tra i miei hobby).
Mi sono così accomodato nella sala già pienissima in uno dei pochi tavoli con ancora qualche posto libero e ho iniziato subito a conversare con i commensali davvero simpatici e di compagnia (bel modo di costringere un timido come il sottoscritto a interagire con gli altri, viva le tavolate!). E così, tra un piatto e l’altro – tutte pietanze buone quanto particolari, solo la polenta taragna non sono riuscito del tutto a finire perchè già sazio – abbiamo parlato di lavoro, di internet, di libri, di viaggi e di somiglianze – Rania di Giordania e Ricucci su tutte – con leggerezza e simpatia.
Rispetto alle precedenti edizioni GGD alle quali ho partecipato non c’è stato un vero dibattito tra ospiti e “resto del mondo” ma forse è giusto così: nell’ultimo appuntamento dell’anno meglio lasciare spazio alle presentazioni dello staff e agli ambiziosi progetti futuri (che trovano tutto il mio appoggio).
Nel corso della serata sono anche stato tirato in ballo per l’iniziativa con la quale sto stressando la blogosfera (ma solo perchè mi sta a cuore) “dai il tuo contributo con un post alla Lista dei Desideri Save the Children” e per aver portato un po’ di libri (Buzz Marketing nei Social Media) da distribuire (putroppo arrivando verso le 20 mi sono perso l’assegnazione dei testi, argh): per carattere non amo essere al centro dell’attenzione, per questo mi sono “palesato” solo su espressa richiesta. Certo, mi ha fatto piacere incontrare di persona coloro i quali ho conversato solo in maniera virtuale (o che seguo nei vari social network), spero che di conoscere sempre di più gli attori del web meneghino e dintorni. Auguri a tutti/e!

Le nuove Adidas Predator X sbarcano a Milano

carter_e_diegoIl tardo pomeriggio di oggi ha visto protagoniste, all’Arena Civica di Milano, le nuove Adidas Predator X calzate da sportivi di eccezione quali gli All Blacks Dan Carter, Jimmy Cowan, Zachary Guildford, Luke McAlister e i calciatori Diego (Ribas da Cunha), Cristian Brocchi e Alessandro Matri.
I giocatori, divisi in due squadre miste, capitanate rispettivamente da Dan Carter e Diego, si sono sfidati in una competizione molto spettacolare: l’obiettivo era colpire, dalla terrazza dell’Arena, sia con il pallone ovale che con quello da calcio, un bersaglio posizionato al centro del campo a circa 70 metri di distanza (per onor della cronaca ha vinto la squadra di Carter). Un modo simpatico – e per certi versi spettacolare – con il quale testare potenza e controllo delle ultime nate in casa Adidas (pazzesco come le scarpette da calcio si siano “evolute” dal 1994!) che si basano, in estrema sintesi, su tre principali tecnologie: powerspine, predator e optifit. Spero di riuscire a spiegare queste innovazioni senza annoiare troppo: grazie alla tecnologia powerspine il piede nel colpire la palla subisce una minore deformazione e questo significa meno perdita di energia e quindi più potenza e velocità impressa alla palla; la tecnologia predator – un mix plastica-silicone a lato dalla scarpetta – permette una maggiore accuratezza nel controllo del pallone e nell’effetto del tiro, in ogni condizione metereologica (pioggia o sole) e di campo (secco, duro o bagnato); la tecnologia optifit infine punta a garantire un miglior controllo di palla: riducendo il materiale tra pallone e piede, grazie a innovativi elementi costruttivi e nuovi materiali, si ha una sensazione confortevole come se si giocasse a piedi nudi.
adidas_predator_xAltre chicche che caratterizzano le Predator X sono: la parte laterale pre-sagomata che una volta indossate rende le scarpette ergonomice al massimo, la parte del tallone dei tacchetti che è a sé stante rispetto alla tomaia della scarpa, i lacci più ampi dove si annoda e poi più fini per ridurre al minimo l’ingombro, il bordo morbido all’avampiede… Insomma se la mia (brillante?) carriera di fantastista non fosse stata prematuramente bloccata da un brutto infortunio alla caviglia destra (e nonostante il prezzo della top di gamma non sia proprio economico), avrei voluto davvero provare le nuove Predator X e sentirmi, almeno il tempo di una partita, un campione.

Motionflow Contest, ci sarò!

motionflow_sonyMi è stato oggi comunicato l’indirizzo dell’ultimo video che chiarisce un po’ il “mistero” che aveva alimentato la curiosità di appassionati calciofili e di acrobati di football freestyle. Il velo è stato tolto e ora sono (finalmente) trapelati maggiori dettagli circa il Motionflow Contest, l’evento che si terrà all’Ippodromo del Galoppo di Milano il prossimo giovedì 21 maggio. Nella serata 200 palleggiatori si esibiranno per contendersi un ruolo da protagonista nella prossima campagna di comunicazione di Sony (7 di loro saranno saranno infatti selezionati da una giuria presieduta dal trio delle meraviglie Baresi, Massaro e Kakà). Ahimè, il calcetto su campi di cemento ha reso le mie caviglie frigili come cristalli, ma per fortuna, anche senza dover caricare un video con le mie magie (sono più un giocatore di contenimento e ripartenze), mi sono potuto registrare al sito dell’iniziativa per poter partecipare come pubblico. E chissà non riesca a strappare anche qualche scatto ai miei paladini rossoneri (e magari una anche al mitico Bruno Longhi che si occuperà del commento tecnico).