Giornata FAI, prenditi cura di te

Per chi non avesse ancora piani per il week-end segnalo la Giornata FAI di Primavera, giunta quest’anno alla sua 20a edizione. Si tratta dell’iniziativa che vede protagonisti beni di interesse artistico, culturale, naturalistico aperti eccezionalmente al pubblico. Quest’anno, tra l’altro, il FAI è sostenuto anche da Garnier, brand storico del gruppo L’Oréal in un connubio che ha la bellezza come punto di incontro: come il FAI mette l’accento sul nostro incredibile (e spesso sottovalutato) patrimonio, così Garnier con i propri prodotti punta a rende la bellezza accessibile a tutti, in un parallelismo che – passatemi il paragone – vede i nostri capelli e la nostra pelle come beni preziosi da valorizzare.
A Milano, sbirciando tra i luoghi proposti, hanno attirato la mia attenzione la Banca di Italia – per la prima volta aperta al pubblico – la Biblioteca Civica di Palazzo Sormani Andreani, i Laboratori Scala Ansaldo con i loro 60.000 costumi di scena e Palazzo Lombardia, con la sua torre di 39 piani che non ho ancora avuto modo di visitare.
Buon week-end, sosteniamo il FAI con un sms e visitando almeno uno dei 670 luoghi d’arte e natura aperti oggi e domani in esclusiva in tutte le Regioni italiane.

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Another Earth, Terra1 chiama Terra2

Tra i film dell’ultima edizione del festival di Locarno sono riuscito a vedere una pellicola statunitense sci-fi che consiglio di non perdere agli amanti del genere. Si intitola Another Earth (regia di Mike Cahill) e vede per protagonista una ragazza di nome Rhoda (una bellissima Brit Marling) che, studentessa di astrofisica, sogna di esplorare il cosmo.

Proprio dallo spazio, un puntino luminoso blu che un giorno appare nel cielo, cambierà la sua vita e quella di John Burroughs, un compositore di talento che proprio in virtù di quel piccolo nuovo astro vedrà di colpo mutare, come per Rhoda, il corso del proprio destino.

Passano gli anni e quello che in principio non era altro che una fioca luce azzurrognola si rivela in realà un pianeta identico, almeno all’apparenza, alla Terra, e in costante avvicinamento.
Scienziati di tutto il mondo cercano una spiegazione al fenomeno e quando, in diretta televisiva, dal SETI Institute si riesce, dopo vari tentativi, a imbastire una comunicazione con Terra2 – questo il nome dato a nuovo pianeta – la curiosità, non solo tra gli addetti al lavori, scatena le più fervide immaginazioni.

Nel frattempo, un magnate con l’hobby dello spazio, organizza un volo di ricognizione su Terra2 e mette in palio uno dei posti a bordo dello shuttle a chi riuscirà a convincerlo ad assegnargli un biglietto verso una destinazione che, nonostante i potenti strumenti di osservazione, resta ancora avvolta nel mistero.

Un film che forse non brilla per originalità (a tratti ricorda il 21 grammi di Inarritu) ma che risulta comunque di piacevole visione capace com’è di stimolare le fantasie legate alla scoperta di un mondo sconosciuto e le riflessioni sulla vita, la morte e il desiderio di ricominciare nonostante le avversità. Molto belle (quanto strane) le immagini di Terra2 vista da Terra1 e il finale “aperto” che lascia libero sfogo alla fantasia. Spaziale.

Goodbye Mamma, strumenti e consigli per cervelli in fuga

Quante volte tornati dalla vacanze abbiamo riflettuto tra noi dicendo: “tornassi indietro, un’esperienza di studio/lavoro lì, non mi sarebbe proprio dispiaciuta”? Ancora in pieno trauma da ritorno-ferie, ho (ri)scoperto quasi per caso su twitter il progetto Goodbye Mamma e ho così approfittato della disponibilità di Giulio Sovran – ideatore e coordinatore di Goodbye Mamma – per farmi raccontare un po’ la genesi dell’idea a monte dell’iniziativa.

Goodbye Mamma è in primis un libro se non erro: come si potrebbe riassumere? Presentaci a ruota libera il progetto…

Goodbye Mamma non è un libro, o almeno, non solo! E’ nato come tale trasformandosi e crescendo in altre direzioni (ancora in fase di sviluppo…): un sito web, un’applicazione per Iphone, un concetto virale diffuso tramite i social; una serie di video tematizzati sull’italiano all’estero Vs il “mammone” italiano; una possibile trasformazione televisiva in direzione docureality… chissà quanto altro ancora!

Solitamente raccontiamo (parlo al plurale perché io non sono altro che un portavoce) Goodbye Mamma come un progetto crossmediale nato dall’idea di aiutare gli italiani a lasciare il proprio paese. L’Italia ha sempre meno da offrire in termini di meritocrazia e flessibilità. Decidere di vivere all’estero porta ad una profonda crescita a livello individuale e professionale, generando un’importante spinta all’ottimismo. All’estero si ha spesso il privilegio di potere scegliere chi essere, di acquisire sicurezze che diventano forza e energia, contro la rassegnazione e la disillusione della nostra società italiana.

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Goodbye Mamma è una guida capace di fornire metodi concreti per aiutare a realizzare numerosi percorsi all’estero. Il nostro compito è quello di dare una bussola a tutti coloro che hanno la curiosità e la carica di mettersi in gioco in un Paese straniero, ma non sanno bene come. Dire Goodbye Mamma non implica una fuga azzardata dal paese natio o tristi e definitivi addii. Significa piuttosto sperimentare una realtà nuova fuori dal nido originario: la vita all’estero e le sue enormi possibilità. Il nostro punto di arrivo è quindi un mondo variopinto, ricco di spunti e stimoli.

Goodbye Mamma è un libro che insegna un “metodo” per lasciare l’Italia. La società-mondo offre oggi opportunità per tutti, calibrate sulle aspettative, gli interessi e i gusti di ognuno. Tanti sono i percorsi di vita e d’identità da scegliere per noi abitanti del “villaggio globale”: ormai quasi tutti i luoghi sono raggiungibili in ventiquattr’ore e viaggiare a costi contenuti non è l’eccezione ma la regola. Internet e la sua rete semplificano operazioni da sempre laboriose e complicate. Trovare un lavoro, una casa, nuovi amici, oppure parlare coi nostri cari rimasti in Italia sono azioni che si possono compiere senza nemmeno uscire di casa, in modo semplice e veloce.
Pianificazione, dedizione e forza di volontà sono gli elementi chiave per realizzare l’obiettivo di lasciare l’Italia. Il libro mette insieme consigli e regole di carattere generale, oltre a raccogliere una serie di storie ed esempi pratici di “chi ce l’ha fatta”, completate da una lista di utili riferimenti bibliografici.
Invece i link e le infinite informazioni pratiche offerte dal web non saranno inserite nel libro ma verranno selezionate e rese disponibili on line, dove si potranno consultare grazie all’intuitivo motore di ricerca del sito.

Il sito internet è lo strumento sempre aggiornato, di supporto al libro. Andare all’estero necessita di un metodo che, grazie all’esperienza di più persone, si è potuto astrarre e concettualizzare in un numero finito di pagine. Ma la via pratica per partire oggi è il web. Quindi un libro cartaceo è oggi uno strumento limitato se preso come prodotto finito. Il sito è il portale direttamente connesso al libro che fornirà soluzioni pratiche (link diretti ai principali siti strutturati in un motore di ricerca apposito) al futuro migrante. Da un lato potrà capire “COSA” fare, leggendo i libro e carpendone tutta l’esperienza trasmessa dal team di Goodbye Mamma, necessario per chiarirsi le idee; dall’altro il web dirà “COSA” fare, e “DOVE” cercare: internet è oggi una galassia infinita d’informazioni, di storie, di esperienze vissute, come districarsi quindi? Il nostro motore di ricerca “Goodbye Finder” permetterà di andare a cercare nel dettaglio solo le informazioni desiderate, scegliendo una direzione precisa.
I social network sono invece il nostro strumento di comunicazione con coloro che desiderano espatriare. Dal nucleo iniziale dei 20 “Goodbye Mammoni” (gli autori ufficiali del libro), si sono aggiunte altre persone attive nel network, in grado di trascinare il gruppo fornendo informazioni importanti e utili ai nuovi utenti, con grande professionalità e conoscenze, condividendo l’ideale di condivisione delle informazioni di Goodbye Mamma (per avere maggiori info consiglio di cliccare sulla pagina e sul gruppo su facebook).
Il network, nato qualche mese fa come per gioco (per vedere il richiamo del progetto sui social), sta crescendo di giorno in giorno a grandi ritmi, dandoci enormi soddisfazioni.

Infine due parole sul team: Goodbye Mamma non è una persona o un individuo, ma un gruppo coeso d’italiani sparsi per il mondo che condividono l’ideale di poter cambiare le cose, di poter utilizzare la propria esperienza acquisita all’estero per migliorare l’Italia, o almeno è quello che provano fare. Goodbye Mamma è un team variegato e multiforme: vi fanno parte persone che hanno deciso di lasciare l’Italia con rabbia, senza alcun desiderio di tornarci, scoprendo a volte con stupore che all’estero si nascondono spesso dei paradisi impensabili. Altri lo hanno fatto con spirito più riflessivo, mettendo sui piatti della bilancia la qualità della vita e la possibilità di vivere in maniera dignitosa nel proprio paese, finendo col preferire l’estero. C’è chi invece ha colto un’occasione lavorativa arrivata al momento giusto, portando con sé, oltre all’opportunità professionale, la possibilità di scoprire come si lavora e si vive altrove.
Ma un po’ di Goodbye Mamma si trova anche in Italia: c’è chi è partito ed è poi tornato con convinzione, chi, invece, una volta rientrato sta disperatamente cercando di ripetere il piacere provato in passato e di partire nuovamente: per dove? Spesso non importa. Non manca, infine, chi sogna la partenza ma non trova il coraggio di cambiar vita per i forti legami che lo spingono a rimanere in Italia.

Cosa aggiungere se non complimenti per l’inziativa e in bocca al lupo per il suo sviluppo! Fermo restando che noi “rimasti” speriamo che il nostro Paese possa presto tornare ad accogliere – senza rimpianti – chi ha deciso di provare a trovare la propria fortuna, almeno inizialmente, altrove.

 

 

In viaggio. In quella poesia chiamata mondo.

Questo blog non ha un seguito così elevato. Ma l’idea di dare spazio a progetti interessanti legati al web e alla comunicazione resta comunque una delle sue prerogative. Ecco perchè nel momento in cui ho conosciuto Viagginversi mi è venuto quasi spontaneo porre alcune domande a Valeria Gentile,
i testi e le foto dietro la bella iniziativa itinerante che invito tutti a scoprire (e magari anche a supportare).

Come e da cosa nasce Viagginversi?

Viagginversi nasce da un pensiero libero su una spiaggia vuota di fine settembre 2010. E’ un progetto che unisce tutte le mie più grandi passioni: il viaggio, la poesia, il reportage, la fotografia, l’antropologia. Viagginversi, reportage itinerante sulle tracce dei nuovi poeti, vuole essere contemporaneamente sito internet con racconto a puntate, libro con illustrazioni, mostra fotografica itinerante, spettacolo teatrale, cd con letture e musiche dal mondo. E’ un progetto completamente autofinanziato e i primi tre capitoli (Libano, Giappone e Cina) sono consultabili gratuitamente sul sito. Sono partita da sola, affidandomi spesso a strepitose amicizie che negli anni ho nutrito miracolosamente un po’ ovunque nel mondo.

Viaggi e poesia: cosa unisce questi due mondi?

Ogni poesia è un viaggio. Un viaggio lento, impegnato, attraverso i meandri delle metafore e nelle viscere del nostro inconscio. Nello stesso tempo, ogni viaggio è una poesia. Perché è un movimento tortuoso e faticoso che parte da un punto conosciuto (la casa, la parola) e arriva agli estremi più lontani delle nostre esistenze possibili (la meta, l’espressione).

Che tipo di viaggiatrice sei?

Chi mi conosce ti direbbe che sono una viaggiatrice assorta, io ti direi istintiva. preferisco girare da sola e sentire sulla mia pelle ogni minimo dettaglio che quella terra può offrire, possibilmente senza programmare molto le tappe e le mete, andando a istinto, perdendomi anche, lasciandomi sorprendere dai percorsi della vita e incontrando persone locali sul mio tragitto.

Quali i libri sul tuo comodino in questo momento?

Scrivere è un tic di Francesco Piccolo, Il giorno del giudizio di Salvatore Satta, Il bene ostinato di Paolo Rumiz, L’Odissea, Psicomagia di Alejandro Jodorowsky, il libro del poeta palestinese Husam Alsabe e uno sulla poesia satirica in Sardegna.

Quali gli sviluppi futuri del tuo progetto?

Il prossimo capitolo è dedicato alla Palestina, dove sarò dal 5 al 20 di agosto col supporto di un’associazione umanitaria, per la quale curerò la sezione poetico-letteraria del programma di cooperazione allo sviluppo. A metà ottobre Viagginversi farà una visita al quartiere San Lorenzo a Roma, con l’appuntamento “Music, Books & Food”, aperitivo culturale proposto da Ghigliottina.it e Soul Kitchen.
Essendo un progetto completamente autofinanziato è fondamentale il contributo di tutti: sul sito è possibile fare una donazione, ricaricando una postepay o con bonifico da Iban o tramite PayPal.

Tantissimi complimenti e, alla vigilia di una nuova tappa, in bocca al lupo e ovviamente buon viaggio, Valeria! Non ci resta che rimanere in trepidante attesa di scoprire, tramite parole e immagini, terre lontane verso le quali vorremmo – almeno personalmente – partire all’istante.

[update: Viagginversi è diventato un libro edito da Exorma Edizioni, nelle librerie dal 13 maggio 2015]

 

Alpitourworld.com: vacanze web, qualità Alpitour

Alpitourworld.comL’estate è definitivamente iniziata, il desiderio di vacanze inizia a farsi pressante e quindi non resta che accendere il computer, armarsi di pazienza e perdere gli occhi online alla ricerca di offerte particolarmente vantaggiose. Il desiderio di relax, l’entusiasmo verso la potenziale lontananza dall’ufficio non deve però offuscare la nostra attenzione al momento dell’acquisto. Il web infatti pullula di offerte “specchietto” con le quali catturare l’entusiamo di chi brama un viaggio. Per esempio, andando in uno dei siti più noti per la prenotazione di viaggi e hotel, ho trovato un’offerta per il Mar Rosso per 7 giorni, due adulti: la prima schermata mostrava 419 euro, l’ultima, quella del pagamento, 3.429 euro. Gulp, il prezzo è lievitato con oneri aggiuntivi vari dei quali spesso non si capisce nemmeno bene a cosa si riferiscano (proprio per questo motivo alcune agenzie viaggi sono finite sotto la lente dell’Antitrust per “pratiche commerciali scorrette”).

Tra i portali viaggi che si distinguono in maniera positiva per la loro trasparenza c’è invece Alpitourworld.com, che a breve realizzerà un restyling grafico rendendo ancora più semplice la navigazione tra le tante offerte proposte. Tre le novità principali del nuovo spazio, online dalle prime settimane di luglio: un canale Twitter grazie al quale essere informati sulle ultime iniziative del più grande gruppo turistico italiano; Jeans, un tour operator virtuale che grazie a un modello di business studiato per il web e alle sinergie del Gruppo Alpitour punta a contenere i costi offrendo prodotti di qualità con la garanzia del prezzo bloccato dopo l’acquisto; Alpituner, un agente di viaggio virtuale in grado di guidare le scelte del cliente nella definizione e nella costruzione di un pacchetto vacanza (volo+alloggio+trasferimenti+assistenza+assicurazioni +tasse+visti…) fornendo in pochi secondi per ogni struttura o volo selezionato tutte le combinazioni di vendita possibili a prezzo finito complessivo di tutte le spese e per tutti i partecipanti.

Molto accattivanti anche le offerte Last Minute (aggiornate ogni venerdì per valide per la settimana successiva) per le quali, se potessi, partirei subito (anche le offerte VolaGiovane non sono per nulla male, ma i 25 anni ormai li ho passati da un po’, sob). Da sottolineare anche l’elasticità offerta per i pagamenti, che possono essere spezzettati dando un anticipo del 10% con carta di credito e poi saldando il restante 90% tramite bonifico bancario o recandosi in un’agenzia di viaggio. Insomma, l’Alpitourword.com si conferma ancora di più come uno dei portali travel di miglior successo, capace di offrire un ventaglio molto ricco di possibilità (Francorosso, Villaggi Bravo, Volando, Karambola…) nel pieno rispetto della trasparenza nei prezzi e dell’assistenza al viaggiatore.

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Kontroversen: a Vienna tra fotografia, etica e giustizia

In uno dei miei ultimi viaggi ho potuto scoprire un angolo di Vienna – nella parte a sud rispetto al centro città – nel quale si trova un complesso di case costruite dall’architetto Friedensreich Hundertwasser che mi ha in qualche modo riportato alla mente, almeno dall’esterno,  le stupende abitazioni realizzate da Gaudì a Barcellona.
Una di queste è oggi un museo – il Kunst Haus Wien – con un graziosissimo ristorantino all’aperto in piccolo giardino nel quale consumare, nel pieno relax, specialità viennesi.
Sino al 20 giugno 2010, per chi si trovasse a passare dalle parti di Radetzkyplatz, consiglio vivamente la mostra Controversies – The Law, Ethics and Photograhpy, un intenso percorso fotografico attraverso 90 scatti grazie ai quali lasciarsi trosportare dall’intensità di alcune delle opere di fotografi quali, solo per citarne alcuni, Man Ray, Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Oliviero Toscani e Robert Mapplethorpe.
Nel silenzio delle sale si può contemplare la natura controversa di alcune immagini e toccare con mano il labile confine tra libertà individuale, manipolazione, censura.
Le immagini fotografiche sin dal loro “esordio” hanno scatenato – e ancora scatenano – accesi dibattiti perchè alle volte solleticano le sensibili corde della moralità.
Lungi dal voler imporre dei limiti alla libertà di espressione, la mostra però solleva degli interrogativi stimolando delle risposte non sempre così semplici da dare: fino a dove si possono spingere i pubblicitari nelle loro provocazioni? Sino a che punto un fotogiornalista può documentare la sofferenza rimanendo una sorta di spettatore invisibile? Come si può preservare il rispetto e la dignità della persona immortalata? Esistono dei “parametri” in base ai quali stabilire lo status artistico di un fotografo?

Una rassegna davvero bella, consigliatissima a tutti, che mi ha fatto apprezzare una volta di più il fascino delle immagini fisse, il loro potere, la loro audacia, la perfetta sintesi che rappresentano.

Happy Pills, gli antitodi zuccherosi alla vita

Un vecchio proverbio recita: “l’Epifania tutte le feste si porta via“. Amara verità. Per fortuna però quest’anno avrò modo di addolcire un po’ il rietro al lavoro e alla vita di tutti i giorni. Come? Niente calza della befana ma un piccolo barattolino trasparente – che vagamente ricorda quello utilizzato per analisi mediche – con una precisa indicazione: “to relieve boredom“.
Tutto si deve far risalire a quando, camminando per le viuzze del centro di Barcellona (vicino alla fermata della metro Jaume I se non ricordo male), mi sono imbattuto in un negozietto alquanto singolare nel quale campeggiava la scritta: Happy Pills.
Non ho saputo resistere, la curiosità è stata troppa e così sono entrato per cercare di capire di cosa si trattasse. Di primo acchito mi è sembrato un negozio di caramelle solo un po’ particolare, ben presto mi sono reso conto che definirlo così sarebbe stato riduttivo: in piena esaltazione zuccherina, ho preso un contenitore (ho scelto quello “basic” da 3 euro) e con frenesia ho iniziato a riempirlo con le caramelle mi varie, da quelle a forma di dentiera “vampiresca” a quelle a forma di cervello, dalle classiche bottigliette gommose alle liquerizie colorate. Mi sono poi avvicinato alle etichette e ho scelto quella “against monday“, mi sono recato alla cassa e una ragazza, con tanto di camice bianco, ha chiuso il mio flaconcino come fosse un vero e proprio medicinale, attaccandoci l’etichetta che avevo scelto. Una volta gustate le buonissime caramelle ho cercato maggiori informazioni circa la brillante idea che sottende Happy Pills: ho così scoperto che l’ispirazione è frutto dei designer dello Studio MM di Barcellona (l’immagine sopra è presa proprio dalla sezione “proyectos” del sito di grafica, design e architettura), una moderna quanto esilarante versione di farmacia senza controindicazioni, dove ai soliti toni rossi e un po’ cupi si sostituiscono scaffali di colorate “compresse” golose e scritte rosa shocking. Design da leccarsi le dita.