Un sms al 45596 in favore di Alice for Children

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Non capita tutti i giorni di avere l’opportunità di essere testimoni diretti dei sacrifici e della passione che un gruppo di volontari (donne e uomini) ogni giorno riversa nel proprio piccolo-grande tentativo di migliorare il mondo con il proprio contributo. Proprio per questo quando Valentina e Elena mi hanno chiesto il loro supporto non ho esitato un attimo a farmi portavoce della campagna sms solidale di Alice for Children tramite la quale l’associazione Twins International punta a raccogliere fondi a supporto di tre progetti nel cuore di Nairobi in Kenya. Alice for School, Alice Home, Alice Village sono tre realtà consolidate situate rispettivamente nelle baraccopoli di Korogocho, Kariobangi e nel distretto di Utawalla che hanno bisogno del nostro aiuto per far fronte all’emergenza alimentare e garantire così almeno un pasto al giorno ai bambini orfani delle baraccopoli di Nairobi. L’alimentazione, una dieta sana ed equilibrita, è requisito fondamentale per la salute e la crescita dei bambini. Ecco perché fino al prossimo 15 marzo dobbiamo tutti insieme impegnarci, coinvolgendo quante più persone possibili, donando 1 euro con un sms al numero 45596, oppure 2/5 euro chiamando da telefono fisso e diventando fan della pagina facebook del progetto.

Un semplice gesto per sostenere delle iniziative che regalano un sorriso a centinaia di bambini.

Grazie ragazze, continuate così, un abbraccio a voi e i tutti i bimbi, facciamo il possibile affinché i loro occhi non perdano mai la luce della speranza.

Telethon, da vent’anni contro le malattie genetiche

Sono sempre contento nel blog di poter dire la mia su film, libri o qualsiasi cosa altra cosa mi appassioni. Ma sono ancora più felice quando qualcuno pensa al mio spazio come cassa di risonanza per sensibilizzare il pubblico della Rete circa nuove iniziative. Soprattutto se davvero costruttive.
Oggi parlo di Telethon associazione che dal 1990, in Italia, finanzia e promuove ricerca scientifica eccellente sulla distrofia muscolare e le altre malattie genetiche (il termine telethon nasce nel 1966 come contrazione tra television e marathon, vocabolo utilizzato da Jerry Lewis con il fine di raccogliere fondi).

In genere le malattie genetiche, avendo un’incidenza (per fortuna!) non così diffusa (si calcola che in Italia circa l’1% della popolazione sia affetto da malattie neuromuscolari), vengono trascurate dai grandi investimenti pubblici e privati che finanziano soprattutto la ricerca legata a patologie che colpiscono molti individui.
Ma la ricerca anche se relativa a campi apparentemente “minoritari” può aiutare a comprendere anche i meccanismi che regolano le malattie più diffuse (e tutti sappiamo quanto bisogno abbia il nostro Paese di fondi per la ricerca).
E tra l’altro, nonostante i progressi fatti, ad oggi non è stata ancora messa a punto una terapia definitiva. Molte sono le speranze che ruotano attorno alla terapia genetica con la quale, per dirla in parole povere, tentare di correggere geni difettosi introducendo nel corpo del paziente copie “sane”.

Sotto il termine distrofia muscolare, ad esempio, si raccolgono un gruppo di malattie a carattere degenerativo che causano la progressiva atrofia della muscolatura scheletrica. E purtroppo spesso queste malattie colpiscono anche i bambini.

Un esempio è quello dei piccoli noti come “bambini bolla”, colpiti da una gravissima forma di immunodeficienza che li costringeva a vivere dentro “bolle” sterili ma curati – ad oggi sono 14 i piccoli pazienti – con successo grazie al supporto di Telethon.

Continuiamo a credere nella ricerca e nei progetti Telethon. Aiutiamo la ricerca per aiutare noi stessi: regaliamoci un mondo migliore e ogni anno più forte nei confronti delle malattie genetiche debilitanti (visto che ci sono segnalo anche la pagina facebook tramite la quale seguire i vari aggiornamenti con estrema facilità).

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Anche per il Natale 2010 scelgo Lista dei desideri

Repetita iuvant, anche quest’anno, con l’avvicinarsi del Natale, lancio il mio messaggio alla Rete nel tentativo (speriamo non vano!) di sensibilizzare quante più persone possibile verso la scelta di regali utili. Un vaccino, un albero da frutta, un pallone, uno yak possono contribuire a proteggere il futuro di milioni di bambini in tutto il mondo, perché sprecare questa opportunità?

La Lista dei Desideri Save the Children rappresenta un fantastico modo per trasformare un regalo virtuale in un qualcosa di “concretamente” solidale. Ci sono regali per tutte le tasche, dai 10 agli oltre 1.000 euro: un’occasione per offrire servizi igienico-sanitari, antibiotici, vaccini, zanzariere e acqua potabile ai bambini di Etiopia, Mozambico e di tutti gli altri luoghi afflitti da povertà, conflitti, carestie o disastri naturali.

Complicato? Per nulla. Basta andare nel sito e, navigando nell’ampio assortimento di regali proposto, scegliere uno dei doni – io, per esempio, sono incerto se scegliere “cesto di cibo” o “kit medico” – ed effettuare online la donazione corrispondente. La persona cui si desidera offrire il regalo riceverà una cartolina (elettronica o cartacea con tanto di “certificato di donazione”) a testimonianza di un gesto che, destinato a finanziare uno dei progetti Save the Children, migliorerà l’educazione, l’assistenza sanitaria e quindi, in estrema sintesi, la vita di un bambino.

Ma non è tutto, c’è anche l’opzione lista regali: una volta creata una lista di doni all’interno della sezione Liste per ogni occasione viene assegnato un codice da comunicare ad amici e parenti perché contribuiscano in maniera attiva ad aiutare dei bambini, i più vulnerabili nelle situazioni di difficoltà.

Il sorriso di un bambino è a portata di click, cosa aspettiamo?

Lista dei desideri 2009: Save this post

Con l’avvicinarsi del Natale torno a proporre – come lo scorso anno – la Lista dei Desideri by Save the Children, l’innovativa soluzione di regalo virtuale e solidale con la quale dare il proprio piccolo-grande contributo per garantire educazione di qualità, per costruire asili comunitari e per migliorare la salute e la nutrizione di bambini dei paesi nei quali di certo le festività non fanno rima con la parola consumismo (qui di fianco l’immagine del nuovo simpatico video circa l’iniziativa).
Come reagirebbero le persone a noi più vicine se ricevessero davvero in regalo uno Yak, 40 polli o magari 100 vaccini? Forse non ne sarebbero entusiaste, l’esatto contrario di quello che proverebbero i bambini che vivono in paesi poveri o in via di sviluppo per i quali questi regali significano la vita stessa.
Nella Lista dei Desideri – per chi ancora non la conoscesse – ci sono regali per tutte le tasche, da 10 a oltre 1.000 euro: da un cesto di cibo (14 euro) a una bicicletta (43 euro), da un vaccino (15 euro) a dei filtri per l’acqua (57 euro). Un modo utile e intelligente per trasformare i regali da futili a utili, aiutando realmente a migliorare la vita di migliaia di bambini. Doni che rendono felici noi, i nostri cari a cui sono rivolti e soprattutto i bambini nei paesi in via di sviluppo.
Per tutti i donatori che acquisteranno un regalo sulla Lista dei Desideri, tra le altre cose, c’è la possibilità di accedere ad un’applicazione che permetterà di prestare il proprio volto e posare insieme al simbolo nonché primo testimonial della campagna, lo Yak, di stampare lo scatto o di condividerlo su Facebook.
Sempre su Facebook è anche possibile compilare un test a cura di Save the Children dal titolo “Scopri il regalo che fa per te”.

Per maggiori info:

http://desideri.savethechildren.it
http://www.facebook.com/savethechildrenitalia
http://twitter.com/SaveChildrenIT
http://www.youtube.com/user/savethechildrenIT

Anch’io al Media Running Challenge

media_running_2009Attenzione, questo è un post autocelebrativo. Sì perchè correre con l’afa e la calura che ieri soffocavano Milano è stata in fin dei conti una piccola-grande impresa degna di nota. Se poi pensiamo che il sottoscritto da sole 3 settimane di stava allenando (due volte a settimana quindi non certo con assiduità), i 5 km percorsi ieri per la corsa promossa dalla Fondazione Coca-Cola HBC Italia sono decisamente una cosa di cui vantarsi. Ok, la corsa non era competitiva, ma l’intero incasso sarà devoluto a In-Oltre, onlus che dà supporto ai ragazzi con disabilità, motivo che mi ha spinto ad aderire da subito all’inziativa (il mio pettorale era il numero 64 su oltre mille iscritti!) rispolverando le scarpette da running da (troppo) tempo relegate inutilizzate nell’armadio. Per essere il secondo “capitolo”, la corsa mi è sembrata davvero ben organizzata: deposito borse, spogliatoi, pettorina con chip, maglia Adidas realizzata ad hoc, pacco gara con omaggi degli sponsor, stretching pre-gara, possibilità di partecipazioni aziendali, pranzo post-corsa offerto da Barilla, insomma una bella occasione per fare attività fisica all’aria aperta (nella sempre spendida cornice di Parco Sempione) aiutando al contempo i meno fortunati. Ho appena letto i dati circa la mia posizione finale: 335esimo su 1200 partecipanti (5 km percorsi in 29 minuti), la corsa è insomma stata un successo. In tutti i sensi.

Sostegno a distanza con CCS

CCSIl Centro Cooperazione e Sviluppo è una Onlus che consente di diventare sostenitore a distanza di un bambino che vive nelle zone più povere di Asia e Africa, formula di solidarietà che permette ai bimbi di frequentare la scuola, ricevere un’istruzione ed emanciparsi da situazioni di povertà e degrado, senza essere costretti ad abbandonare il proprio Paese d’origine, la propria famiglia, la comunità cui appartengono. I benefici però non riguardano solo ed esclusivamente le vite dei singoli bambini: i fondi vengono impiegati anche per favorire progetti di prevenzione sanitaria, di protezione dei soggetti più deboli, e di cooperazione delle comunità delle zone più povere del Sud del mondo. Le formule di sostegno sono tre (completo, scolastico e collettivo) e vengono supportate dalla corrispondenza (del bambino o del responsabile della scuola), da una foto recente, da un rapporto sulle varie attività nella Comunità e da un Rapporto Annuale circa le iniziate e i progetti dell’associazione con relativi dati di bilancio. Ovviamente è anche possibile la semplice donazione mediante versamento o bonifico, ma l’idea di contribuire direttamente alla missione per tentare di migliorare le condizioni di vita di un bambino e della sua comunità mediante progetti concreti, è la scelta di CCS che più mi solletica per regalare un Natale maggiormente sereno anche a chi sta vivendo un’infanzia certo più difficile di quanto lo sia stata la mia.