The Waiting, la serie web per il lancio della Nuova Renault Clio #waiting4clio #enigmi4clio

Alcune settimane fa ho parlato dell’importanza dello storytelling nella comunicazione digitale per puntare al coinvolgimento del pubblico online. In questo post, continuando quei ragionamenti, vorrei spendere due parole sulla bella iniziativa proposta da Renault per il lancio della Nuova Clio. Si tratta di una vera e propria serie (dai toni vagamente sci-fi) – The Waiting questo il titolo ad anticipare l’uscita dell’auto prevista per metà mese – con protagonista Luca Argentero per la regia di Igor Borghi (noto aver contribuito ad alcuni episodi di R.I.S. Delitti Imperfetti) e la sceneggiatura di Chiellini, De Marinis, Levati, autori della parodia italiana di Nip/Tuck, Taglie e Cuci.

Tempo rallentato, colori innaturali, linguaggi sconosciuti, strane visioni iniziano ad annebbiare la vista del protagonista, incapace di capire cosa gli stia accadendo. Passano i giorni e le visioni diventano sempre più frequenti e il rapporto con chi lo circonda sempre più distaccato. Ecco il video della quinta e ultima puntata (per partire dalla puntata pilota invece cliccare qui):

La comunicazione di Renault non si è fermata al video. E’ stata creata una vera e propria community online attorno alla nuova auto e all’iniziativa (chiamata waiting4clio), con offerte dedicate a chi si è registrato (offerta limited edition sport, offerta di finanziamento, offerta di supervalutazione),  materiali dal backstage delle riprese e opportunità di sconto per gli acquisti effettuati tra i brand partner (tra i quali Spalding e Philips).

E’ stata inoltre creata una pagina Facebook enigmi4clio attraverso la quale ogni settimana, in corrispondenza del lancio di un nuovo episodio, è stato chiesto agli utenti di trovare, all’interno del video, la soluzione ad un enigma del quale veniva dato un inizio.

Il finale che personalmente avrei dato alla serie? Il protagonista, raggiunta l’auto, avrebbe aperto la portiera e avrebbe visto uscire l’uomo misterioso che, sarcastico, gli avrebbe chiesto: “Vuoi un passaggio?”. Sarebbe quindi scappato correndo veloce tra il traffico. Nella fuga, girando l’angolo di un edificio, si sarebbe trovato una nuova Renault Clio di fronte che, per evitarlo, avrebbe dovuto effettuare una portentosa frenata. Rendendosi conto del pericolo, con lo stridere dei pneumatici sull’asfalto sempre più vicino avrebbe chiuso gli occhi coprendosi quasi istintivamente il volto con le braccia urlando. In preda all’ansia, dopo alcuni secondi di improvviso silenzio, avrebbe aperto di scatto gli occhi ritrovandosi sul proprio letto. Un secondo dopo sarebbe squillato il cellulare e, riconoscendo la voce della segretaria, il protagonista si sarebbe reso conto di essere tornato al primo giorno di visioni. Stavolta, all’invito della sua lei però, avrebbe accettato evitando di isolarsi in una “realtà parallela” e spazzando contemporaneamente via le macabre visioni (per proposte di finali alternativi usate pure i commenti).

Bella iniziativa (e bella anche la nuova Clio!) che spero possa proseguire anche dopo l’uscita dell’automobile in concessionaria.

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La bellissima iniziativa Lexus su Draw Something

Alcuni mesi fa, in preda ad un incredibile entusiasmo, fa avevo presentato Draw Something, l’applicazione che riproponendo su smartphone una sorta di Pictionary (disegno qualcosa che poi un altro utente dovrà indovinare), aveva saputo attirare in brevissimo tempo le attenzioni di Zynga, che acquistò “al volo”, per una cifra attorno ai 200 milioni di dollari, la OMGPOP, realtà newyorkese che aveva sviluppato il gioco. Da allora Draw Something ha subito alcuni restyling, è uscita in versione italiana (con la quale a mio parere ha perso un po’ del suo appeal… forse anche per questo, in un mese l’app ha “perso” 3 milioni di giocatori) e sta tentando di proporsi come canale alternativo per la pubblicità. Se però ad oggi la questione era legata alla visione di video che consentivano di ottenere dei crediti virtuali con i quali acquistare bombe e colori (ricordo, ad esempio, il trailer di Rock of Ages), ho scoperto un’attività davvero particolare portata avanti da Lexus, auto segmento “lusso” di Toyota. In sostanza, per creare il famigerato engagement con gli utenti, Lexus ha chiesto agli utenti – tramite appunto Draw Somenthing – di mettersi alla prova disegnando il brand.
Ne è nata una simpatica galleria che ha fatto registrare molte interazioni. Alla parole di Teri Hill, media manager di Lexus – “Lexus continues to bring innovative advertising through great brand experiences via highly engaged mobile and social platforms” – fanno da specchio quelle di un utente che nella pagina Facebook dell’applicazione, commentando ha scritto: “Personally, I don’t see how pictures of your product that look like they were drawn by retarded children is helping your brand.” Disegnare su iPhone con le dita non è per nulla semplice (sono convinto che i contributi migliori vengano da giocatori su iPad che usano penne capacitive). L’iniziativa però mi è parsa assolutamente degna di nota: l’idea di far “giocare” gli utenti con un brand, senza necessariamente pensare esclusivamente al proprio target di potenziali consumatori, la considero un’ottima occasione per diminuire la distanza tra marca a proprio pubblico, per far parlare (positivamente) di Lexus a prescindere da quale sia la tipologia di auto preferita, e per testare l’efficacia di una campagna del tutto non convenzionale sul mobile. Da ripetere!

Interno Rosso, una sitcom in casa Ducati

La scorsa settimana ha avuto il piacere di essere sul set di Interno Rosso, la fiction nata per il web dalla collaborazione tra Ducati e Tim. Un’emozione davvero grande: vuoi perchè la sede è proprio quella di Borgo Panigale, storica roccaforte Ducati (con tanto di museo che anche se di fretta sono riuscito a visitare), vuoi perchè mi sono sentito come dentro Boris, fianco a fianco ad attori, tecnici della luce, dell’audio, del regista, dello sceneggiatore, della ragazza del trucco. Vivendo non solo il momento sucessivo al ciak ma anche tutte quelle operazioni che poi consentono di far partire le riprese, dal buffet alla revisione sul set del copione (ho tentato di fare una cronaca su twitter della giornata utilizzando #internorosso ma sul set il cellulare non era permesso).

Dopo la pausa pranzo, prima dell’inizio delle riprese, ho strappato anche una piaccola intervista…

Mi chiamo Angelo Camba, sono il regista di Interno Rosso la sitcom a camera fissa fatta di sketch che ha per protagonisti due meccanici burloni, cognati, che lavorano nelle ufficine Ducati e che fanno dei pasticci tutto il giorno. Uno – Bob – sogna di essere uno dei meccanici della squadra corse e l’altro – Marco – lo riporta, invece, sempre con i piedi per terra.

Interno Rosso nasce all’interno di un programma di sponsorizzazione della Ducati da parte di Telecom ed ha l’obiettivo di raccontare in chiave ironica il mondo di casa Borgo Panigale. Nonostante il momento non brillantissimo del reparto corse, la casa motociclistica vuole comuque tenere alto l’umore dei propri fan.

I video vengono pubblicati su tutti i canali social di Tim con una buona risposta di pubblico anche se non ancora di “massa” ma legata soprattutto agli appassionati di moto in generale e a ducatisti in particolare.

…e ho “rubato” anche un brevissima anteprima del nuovo episosio 8…

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=dNjVr2M_zm0&w=440&h=390]

Un ringraziamento a tutto lo staff di professionisti (nonostante si rida spesso sul set, il lavoro è realizzato con estrema cura e dedizione) che ho incontrato, gentilissimo e disponibile anche quando forse sono stato un po’ di intrancio. E a Ducati e Tim per l’ospitalità.

Un grossissimo in bocca al lupo al progetto, non posso che attendere con trepidazione la messa online dei nuoi capitoli (un saluto anche ai miei compagni di ventura sportzoo e npmagazine).

 

La lieta storia del grifone tornato a volare

In un momento come quello attuale c’è più che mai bisogno di belle storie, del racconto di episodi che possano infonderci un po’ di ottimismo. Non essendo un appassionato di motori solo ora sono venuto a conoscenza della vicenda legata a Saab, la storica industria automobilistica – in realtà nata come Svenska Aeroplan AktieBolaget, società per azioni aeroplani svedesi – che in questi anni ha dovuto affrontare parecchie turbolenze. Ma, come in una sorta di fiaba Disney in chiave moderna (il seguito di Cars Motori Ruggenti?), le vicende terminano con un lieto fine. Il glorioso marchio sull’orlo del baratro viene salvato da tutti i propri fan che, organizzatisi in movimenti – per l’Italia, per esempio, il SaabWay Club ha organizzato l’evento Italiano “Save Saab” all’Autodromo della Franciacorta – capaci di sensibilizzare il grande pubblico sulla gestione (forse non proprio oculata) dal marchio da parte del gruppo americano General Motors. Tanto affetto poteva rimanere non corrisposto? Ovviamente no. Ed ecco così che la “rivolta popolare” (che ha fatto registrare anche la partecipazione in prima linea del governo svedese) è stata in grado di accendere l’interesse della casa olandese Spyker che inizia una estenuante trattativa che porta, a fine gennaio, a ufficializzare l’accordo che porta alla nascita di una nuova compagnia indipendente da GM. La casa del grifone è salva e può così tornare a volare (per la serie: “…e vissero tutti felici e contenti“). Tanto che poi la “nuova” Saab decide di realizzare una campagna di comunicazione per ringraziare tutti gli appassionati che hanno contribuito a far nascere la casa automobilistica una seconda volta. Ecco quindi un video, un sito, un concorso (chiamato Saab Your Mind) e una pagina Facebook per testimoniare la vicinanza del brand al proprio pubblico di estimatori. Viva le favole a lieto fine! E viva anche le aziende capaci di adoperarsi per fare in modo che i propri consumatori si sentano parte integrante di quella grande famiglia chiamata brand.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=nOBT1PfwDEA&color1=0xb1b1b1&color2=0xd0d0d0&hl=it_IT&feature=player_detailpage&fs=1]

Born With Golf Experience

Sempre a proposito di UGC ho avuto modo di provare in anteprima il sito Born With The Experience che la Volskwagen a breve lancerà in maniera ufficiale per raccogliere e coinvolgere gli amanti e i proprietari dell’ammiraglia della casa tedesca. Il sito permette di entrare in un mondo virtuale nel quale condividere le proprie esperienze con l’automobile, prenotare un test drive, partecipare a un concorso con in palio 3 nuove (ovviamente) Golf al mese e vedere lo spot di lancio della nuova Golf VI prima della sua messa in onda. Ecco un esempio per capire come funziona: clicco in basso a destra sul mio navigatore, scelgo Area Vacanze, scelgo su Aggiungi la tua esperienza e seleziono la tipologia della mia più bella vancaza con la Golf valutando tra relax, on the road, spartana, romantica e capitale e città d’arte (il mio click). Ecco le dritte per chi desideri provare, fino al 3 novembre, il sito e inserire la propria “experience”. Basta visitare il sito bornwithexperience.it e poi su ho trovato un codice online inserendo i seguenti parametri:
Targa: VW048GOLF
Codice: 11148
Un modo alternativo di raccontarsi tramite l’utilizzo della propria auto e di creare una community di attorno al mondo Golf.

Fiesta, the new Ford

Ieri sera, in compagnia di alcuni blogger “capitolini”, sono stato al SOMO per la presentazione della nuova Ford Fiesta, una vettura che per l’ovale americano rappresenta una bella sfida: in primo luogo l’auto è il primo prodotto globale sviluppato da Ford Company (dopo l’esordio sulla scena internazionale al Salone dell’Auto di Ginevra, le versioni tre e cinque porta saranno a brevissimo immesse sul mercato seguite, entro il 2010 da una gamma di modelli in Asia, Sud Africa, Australia e Nord America). Dall’altra parte, per spingere la macchina si sono utilizzate una serie di attività, dal buzz marketing alla free press passando per eventi nelle piazze e social media, che puntano a un nuovo modo di comunicare e coinvolgere i potenziali consumatori. Un progetto notevole se si considera che Fiesta significa 20% della produzione mondiale del colosso di Detroit. Ma veniamo all’auto. La nuova Fiesta interpreta appieno la filosofia del “kinetic design”: le sue linee accattivanti trasmettono emozione e dinamicità, un look moderno di sicuro impatto nel segmento delle auto compatte. All’accessibilità del prodotto in termini di prezzo/qualità, la Fiesta offre una notevole tenuta di guida grazie all’utilizzo del sistema EPAS per il controllo elettronico dello sterzo. Anche l’ESP facilita il rapporto con la vettura e permette, volendo, un tipo di guida sportivo e vivace. Ma se l’auto è grintosa fuori, all’interno dell’abitacolo, grazie al miglioramento dell’isolamento dal rumore, il disturbo dei rumori indesiderati viene ridotto al minimo. L’interfaccia intuitiva, l’apertura senza chiave, i fari anteriori automatici (come i tergicristalli), il Bluetooth con controllo vocale, la presa USB e i punti di ricarica per telefoni cellulari e lettori MP3, rendono la Fiesta una vettura al passo con le esigenze di un pubblico giovane che, con un motore TDCi 1.4 da 68 CV come quello che ho potuto testare io ieri, avrà sicuramente modo di divertirsi.

Prova su pista Koleos

renault_koleos_1Nonostante i proclami e la sempre maggiore attenzione verso il mondo dei social network, non capita tutti i giorni che un brand decida di interfacciarsi direttamente con alcuni blogger per organizzare una prova su pista, per sentire a caldo i loro pareri, per raccogliere i loro feedback, per rispondere alle loro curiosità.
E invece, ho avuto l’onore e il piacere di poter raccontare della bella esperienza dello scorso sabato che mi ha visto protagonista – nella triplice veste di buzzagent, blogger e fotografo ufficiale – in compagnia di altri blogger con il quale ho avuto modo di saggiare Koleos, il crossover Renault, alle prese con il circuito off-road degli amici di DRIVE 4X4 (a Montecompatri, in provincia di Roma). renault_koleos_2L’auto, a detta anche dello staff della pista, il tra twist, dossi, salite, discese, passaggi in laterale, denti di roccia, sabbia, fango e pietraia si è comportato più che egregiamente. Koleos (la Renault ha voluto precisare che si tratta di un crossover non di un suv che in effetti ultimamente sta assumendo una accezione non proprio positiva) è un veicolo sviluppato con l’obiettivo di garantire semplicità di utilizzo, comfort e reali capacità fuoristradistiche.
Il design, non proprio da colpo di fulmine, si inizia a gustare con lo scorrere dei minuti: l’intento, non certo semplice, è quello di coniugare codici estetici di una 4×4 e il dinamismo delle berline.
Appena salito ti accorgi di come Koleos sia una macchina estremamente pratica: il ribaltamento dei sedili posteriori, la capacità di carico del vano bagagli e i numerosi vani portaoggetti rendono l’auto valida in città (anche se 4.52 metri di lunghezza non sono pochi) come fuori dal centro urbano.
renault_koleos_3Altri dettagli che non possono non essere apprezzati dagli appassionati sono il sistema di assistenza per le salite in partenza e di controllo della velocità in discesa, il sottoscocca adattato ad un uso di fuoristrada (206 mm dal suolo, con angoli di attacco e uscito rispettivamente di 27° e 31°) e il dispositivo (sviluppato da Nissan) nuovo X-Trail.
Ma non voglio dilungarmi con osservazioni troppo tecniche: il giudizio finale è positivo in virtù del fatto che l’auto anche in strada si è dimostrata facile da guidare e assolutamente silenziosa, capace di vincere le mie iniziali perplessità dovuto alle “prima” in questo segmento della casa francese.
Un sentito ringraziamento anche ai responsabili Renault, molto disponibili e cordiali.