The Artist, la vita è un set

Non avrei mai pensato di iniziare il mio nuovo “anno cinematografico” vedendo un film muto girato tutto bianco e nero.
E invece sono stato felicissimo di averlo fatto. The Artist – questo il nome della pellicola alla quale mi riferisco – è un film scritto e diretto da Michel Hazanavicius, interpretato magistrarlmente da Jean Dujardin, Berenice Bejo e dal cagnolino Uggie. La storia è quella di George Valentin un divo del cinema muto, osannato dalle folle che adorano le sue interpretazioni (fatte soprattutto di mimiche facciali) e quelle del suo simpatico amico a quattro zampe. Ma si sa, il mondo dello show biz si regge su colonne assai fragili: l’acclamato attore passa nel giro di poco tempo dalle copertine delle riviste ad una vita di stenti, sconforto e anonimato. La rivoluzione del sonoro, la crisi finanziaria e una buona dose di orgoglio trasformano in breve tempo un campione di incassi dal sorriso magnetico in un cittadino qualunque alle prese con restrittezze economiche e con la rassegnazione di una persona che non si riconosce in un mondo in vertiginoso cambiamento che improvvisamente non ha più bisogno di lui.
Alla discesa di George corrisponde però l’ascesa di Peppy Miller, nuova starlette del cinema, ironia del caso portata alla ribalalta – anche se in maniera del tutto involontaria – proprio da Valentin.
Un film davvero bello, una piacevolissima sorpresa capace, nonostante la mancanza di audio e colore, di risultare in ogni scena delicatamente appassionante. Una storia dal fascino retrò capace di commuovere per semplicità e tenerezza, per quell’atmosfera speciale nella quale, senza alcun suono, gesti, sguardi, espressioni colpiscono al cuore dello spettatore.
Un sentimento di amore tanto forte da accettare senza pretendere di cambiare, questo il vero soggetto della pellicola. Stupendo, non c’era modo migliore di inizare il 2012.

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